All’inizio dell’inizio dei tempi, abbiamo abitato le grotte. Noi non ce lo ricordiamo ma la roccia scavata era per noi Casa. Poi, abbiamo iniziato a costruire capanne, palafitte, case sugli alberi: i rami, la pelle di animali, il legno, l’argilla, le pietre… erano per noi Casa. Oggi cemento, cemento alluminoso, calcestruzzo, la presenza del cromo nel cemento, la cottura del clinker che provoca emissioni di… i cementifici. I cementifici. Ci siamo induriti insieme al cemento, come addormentati, assuefatti. Ci siamo evoluti. Cosa abbiamo dimenticato? Ci svegliamo la mattina e non ricordiamo cosa abbiamo sognato. Abitiamo grandi città illuminate. Crediamo di aver raggirato il Buio, ma non vediamo più le stelle. Cisentiamo al sicuro quando accendiamo le nostre tv. Cosa abbiamo dimenticato? Incrociamo di sfuggita altri occhi quando saliamo in metro, guidiamo le nostre auto senza guardare la strada, dritti alla meta. Malediciamo chi ha più fretta di noi. Cosa abbiamo dimenticato? Ci sono alberi, cespugli, fiori, foglie secche, nuvole, colline che fanno da contorno, abbelliscono il nostro paesaggio di cemento. Cosa abbiamo dimenticato? Adesso è come se l’Uomo fosse Figlio di sé stesso.
Accendiamo un Fuoco.
Accendiamo un Fuoco con il nostro Respiro.
«In principio era un teatro. Poi un laboratorio. Adesso è un luogo dove spero di poter essere fedele a me stesso. È un luogo dove mi aspetto che ciascuno dei miei compagni possa essere fedele a se stesso. È un luogo dove l’atto, la testimonianza dati da un essere umano saranno concreti e carnali. Dove non si fa ginnastica artistica, non si fanno trucchi. Dove nessuno pensa di dominare il gesto per “esprimere” qualcosa. Dove si vuole essere scoperto, svelato, nudo; vero di corpo e di sangue, con l’intera natura umana, con tutto ciò che potete chiamare a piacere: spirito, anima, psiche, memoria e simili. Ma sempre in modo palpabile. È l’incontro, l’andare uno incontro all’altro, deporre le armi, non avere paura gli uni degli altri, in nulla. Ecco cosa vorrei fosse il teatro laboratorio. E poco importa che lo chiami laboratorio, poco importa che si continui a chiamarlo teatro. Un tale luogo è necessario. Se il teatro non esistesse, si troverebbe un altro pretesto»
Jerzy Grotowski
Un laboratorio esperienziale, tra osservazione, sensorialità e narrazione, aperto a persone interessate a curiosare nei territori dell’innovazione sociale, della creatività e della comunicazione. Nella misura in cui gli esiti del lavoro individuale e collettivo prendano corpo in maniera particolarmente significativa è previsto che alcuni fra i giovani partecipanti dei laboratori possano essere selezionati per giocare una parte attiva nella realizzazione della performance conclusiva che si terrà sul Parco Monteserra nel mese di Aprile.
Chi siamo
Viagrande Studios è il più grande Centro per la formazione artistica in Sicilia.
È uno spazio unico, moderno, sempre in evoluzione, dedicato inoltre agli eventi, alle performance, agli artisti e alle aziende in cerca di una sede.
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