Laboratorio intensivo di teatro con apertura finale al pubblico.
Nella morsa dei giorni, della routine della roulette russa, in questa epoca di infinito tramonto occidentale, l’uomo moderno a tutta velocità tenta di fuggire dalle definizioni di sé, dai gruppi e dalle ideologie, cavalca tutto ciò che è mobile, scostante, senza radici, e così facendo cavalca anche la Storia, trova nuovi gruppi a cui appartenere, si radica in nuove convinzioni. Perché questo è inevitabile, stare immobili nel flusso della vita e allo stesso tempo lasciarsi trasportare e viaggiare nella fissità dell’eterno.
Faust, il più moderno dei miti moderni, in tutte le sue declinazioni. Ora è lui a tentare demonio perché tanto ha messo in discussione (e confuso) cosa è bene e cosa è male, cosa è puro e cosa è immondo, cosa è divino e cosa volgare, cosa è figlio della volontà e cosa dell’oblio.
E allora proviamo a stare insieme, vigorosi e fertili, come grappoli di individui, organismi multipersonali, anemoni dei sentimenti, senza volontà ma con solo emozioni, e accettiamo il caos che arriva, senza protezione né giudizio, come rami degli alberi o frutti dei rami; come se la salvezza del singolo fosse la negazione dell’individuo, come se la salvezza dell’individuo fosse la pluralità indefinita.
Stefano Cenci.
“FAUST, inquieto, siede davanti al leggìo.
Faust. Ed ho studiato, ahimè, filosofia, giurisprudenza, nonché medicina: ed anche, purtroppo, teologia. Da cima a fondo, con tenace ardore. Eccomi adesso qui, povero stolto; e tanto so quanto sapevo prima. Mi chiamano Maestro: anzi Dottore. Sono dieci anni che menando vo pel naso i miei scolari, di sù di giù, per dritto e per traverso Ma solo per accorgermi che non ci è dato di sapere, al mondo, nulla di nulla. E quasi mi si strugge, ardendo il cuore.” (Johann Wolfgang von Goethe)
Programma:
Esercizi fisici atti a scoprire cosa possiamo e cosa non possiamo fare. Agire nello spazio da soli, ma soprattutto col gruppo di lavoro, come un corpo solo. Oltre o ai confini delle possibilità delle leggi della fisica e della resistenza umana. Il cervello come subalterno del corpo.
Ai partecipanti verrà chiesto in previsione del laboratorio di imparare un breve testo a memoria, scelto a piacere dal Faust di Goethe.
Calendario:
25 ore complessive da Venerdi 4 a Domenica 6 Marzo
Venerdi 4 e Sabato 5 : 10.00-13.00 / 14.00-19.30 (13.00-14.00 pausa pranzo)
Domenica 6 : 10.00-13.00 / 14.00-19.00 ( 13.00-14.00 pausa pranzo)
Prezzo : 110 euro con possibilita’di sconto per iscrizioni anticipate entro il 16 Febbraio
Per info : info@viagrandestudios.vgs.nitage6.net , 095-7901080, 3929846798 solo whatsapp
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Stefano Cenci si è diplomato nel 1997 alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone. Ha successivamente collaborato con il Teatro Comunale di Bologna, l’Arena del Sole, con il Rossini Opera Festival di Pesaro, con il Teatro Due – Teatro Stabile di Parma.
Dal 2002 tiene laboratori permanenti e intensivi di teatro creativo e scrittura collettiva. Dallo stesso anno collabora con Armando Punzo, direttore artistico del Volterra Teatro Festival e regista della Compagnia della Fortezza di Volterra. Il primo spettacolo insieme è Nihil, nulla ovvero la Macchina di Amleto di A. Punzo, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con La Biennale di Venezia; nei successivi spettacoli ricopre il ruolo di assistente alla regia oltre che di attore, diventando parte integrante del laboratorio teatrale permanente della Compagnia all’interno del carcere di Volterra.
Nel 2010 debutta al Volterra Teatro Festival il suo spettacolo Ofelia 4e48, con Elisa Lolli, struggente ed esilarante riscrittura di 4.48 Psychosis di Sarah Kane. Lo spettacolo è tutt’ora in distribuzione.
Il 4 ottobre 2012 al Teatro Storchi a Modena debutta “Del Bene, Del Male”, da lui scritto, diretto e interpretato, con la Compagnia Tardito / Rendina e un cast di oltre 70 elementi. Sempre nel 2012 produce con Arti Vive Festival lo spettacolo Disastri di Daniil Charms con la partecipazione straordinaria di Antonio Rezza e la regia di Alessandra Aricò.
Dal 2013 collabora con l’autore Cristian Ceresoli che è impegnato in una riscrittura dell’Otello in Opera, dal titolo OtelloSexMachine il cui personaggio centrale di Iago è scritto su e per Stefano Cenci.
Sul suo sito web potete trovare la sua biografia estesa e la presentazione delle sue opere: www.stefanocenci.org
Chi siamo
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È uno spazio unico, moderno, sempre in evoluzione, dedicato inoltre agli eventi, alle performance, agli artisti e alle aziende in cerca di una sede.
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